Nella categoria dei prestiti alle famiglie rientrano, più in generale, tutti gli strumenti propri del credito al consumo (carte di credito, di debito e revolving), i prestiti personali non finalizzati come la cessione del quinto e i finanziamenti, con particolare ai mutui per l’acquisto di immobili ad uso abitativo. Stando al bollettino mensile dell’Abi, nel 2015 il tasso medio ponderato sui prestiti a famiglie e salito al 6,47 per cento. con una maggiore prudenza nella concessione del credito. La situazione attuale, per le famiglie, non è delle migliori: gli alti livelli di inflazione associati al rallentamento economico hanno causato un maggiore ricorso ai prestiti, con un conseguente aumento del livello di indebitamento medio degli italiani.

L’erogazione di prestiti alle famiglie e a privati, stando a rilevazioni Abi, è aumentata a settembre del 7 per cento. Se i prestiti alle famiglie crescono, non così i consumi: è proprio il ricorso a carte di credito e revolving a sostenere la domanda di credito, per l’acquisto di beni di ordinario consumo piuttosto che durevoli. I prestiti alle famiglie, dunque, aiutano gli italiani a raggiungere la fine del mese, ma non riescono a sostenere l’economia, con il livello dei consumi generali in calo. Anche per questo, in linea con le direttive europee per il superamento della crisi economica e finanziaria, il governo italiano ha riservato alle famiglie numerose e con reddito basso un prestito di 5mila euro per ogni nuovo nato, da saldare entro 5 anni a un tasso agevolato del 4 per cento.