I prestiti a protestati sono finanziamenti disponibili anche a chi, in passato, è risultato insolvente nei confronti di un debito già contratto. L’offerta di prestiti a protestati svolge un ruolo fondamentale in Italia, soprattutto a fronte del crescente numero di cattivi pagatori iscritti nei registri informatici. Stando agli ultimi dati Unioncamere, infatti, nel corso degli ultimi anni il controvalore complessivo delle insolvenze è aumentato dell’11,7%, toccando quota 4,1 miliardi di euro. Complessivamente, nel corso dell’anno si sono registrati quasi 500mila protesti, la maggior parte dei quali nel Sud del Paese. Un vero e proprio esercito di debitori insolventi, che sarebbero di fatto tagliati fuori dal mercato del credito se non esistessero degli strumenti che esulano dai normali controlli patrimoniali ed amministrativi di banche ed enti finanziari. Tra le principali forme di prestito a protestati ricordiamo la cessione del quinto dello stipendio o della pensione, il prestito con delega e il pegno. In tutti i casi, il reddito, un bene reale e/o un’assicurazione garantiscono il rimborso del debito a prescindere dal comportamento del debitore. La banca o l’ente finanziario può infatti contare su un meccanismo automatico di decurtazione del reddito ad opera del datore di lavoro o, nel caso del pegno, può rivalersi direttamente sul bene lasciato a garanzia.